Studio Vannucchi & Associati

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CCNL Pubblici Esercizi e Ristorazione collettiva: diminuzione degli utili e aumento dei costi

4 Luglio 2023 da Teleconsul Editore S.p.A.

Le OO.SS. nell’ultimo incontro del 27 giugno hanno lamentato una forte diminuzione degli utili a fronte dell’aumento dei costi dei beni energetici e delle materie prime

Si sono incontrate il 27 giugno scorso nella sede di Fipe, a Roma, le parti datoriali firmatarie del CCNL Pubblici Esercizi, Ristorazione Collettiva Commerciale e Turismo, Fipe, Angem, LegaCoop, Confcooperative, Agci, ed i segretari generali nazionali e le segreterie nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs, per verificare la volontà di proseguire nel rinnovo del contratto con tempi brevi, certi e definiti. 
Le Parti datoriali hanno riconfermato la volontà di procedere con il rinnovo del contratto, sollecitando la definizione, da parte sindacale, del documento congiunto denominato “Agenda di Governo”, da inviare ai Ministeri competenti. Hanno poi ribadito le difficoltà della ristorazione collettiva, ed evidenziato che, seppur in presenza di una ripresa dei fatturati, le aziende hanno riscontrato una diminuzione degli utili e dei margini a fronte dell’aumento dei costi dei beni energetici e delle materie prime.
Le OO.SS., Filcams, Fisascat e Uiltucs, hanno ribadito l’opportunità di incontrare le controparti datoriali a livello di segreterie generali, essendo ormai trascorsi 18 mesi dalla scadenza del contratto e non avendo riscontrato dalla controparte una reale e concreta volontà di entrare nel merito della piattaforma rivendicativa inviata nel giugno del 2021.
I segretari generali hanno evidenziato come la situazione lamentata dalle aziende in relazione all’aumento dei costi sia molto più grave per la sostenibilità economica dei lavoratori e delle lavoratrici del settore che, oltre ad avere contratti prevalentemente part-time, da 18 mesi non hanno avuto l’indicizzazione del salario rispetto all’aumento del costo della vita a causa del mancato tempestivo rinnovo del contratto.
In una situazione di difficoltà come quella attuale, affermano le Parti Sociali, non è più tollerabile che le lavoratrici e i lavoratori di questo settore, unitamente a quelli del terziario, del turismo e dei servizi, non abbiano, da troppo tempo, gli adeguamenti salariali conseguenti al rinnovo dei contratti.
Rispetto alla definizione del documento ”Agenda di Governo”, è stato deciso di inviarlo ai Ministeri competenti, (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero del Turismo).
Sono state infine calendarizzate le successive date degli incontri, al fine di affrontare tutti i temi posti alla discussione, a partire dalla parte economica e sino alla classificazione del personale. 

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Convertito in legge il Decreto Lavoro: le novità

4 Luglio 2023 da Teleconsul Editore S.p.A.

Il D.L. n. 48/2023 è stato approvato in via definitiva dalla Camera dei deputati. Tra le modifiche quelle su Assegno di inclusione, contratti a tempo determinato e in somministrazione e smart working (Legge 3 luglio 2023, n. 85).

Il Decreto Lavoro è stato convertito in Legge n. 85/2023 dopo l’approvazione definitiva da parte della Camera dei deputati. L’iter parlamentare ha apportato diverse modifiche al testo del Decreto n. 48/2023, tra le quali quelle sulla misura dell’Assegno di inclusione, quelle sui contratti a termine e in somministrazione e sul lavoro agile.

Le misure relative all’inclusione sociale

La Legge ha ampliato la platea dei beneficiari dell’Assegno di inclusione che dal 1° gennaio 2024 sostituirà il Reddito di cittadinanza. Infatti, sono stati inclusi i nuclei familiari che abbiano almeno un componente in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. Inoltre, l’offerta di lavoro al componente che riceve la misura di inclusione viene definita congrua anche nel caso si riferisca a un contratto di lavoro a tempo determinato, anche in somministrazione, qualora il luogo di lavoro non disti più di 80 chilometri dal domicilio del soggetto o sia raggiungibile in non oltre 120 minuti con i mezzi di trasporto pubblico. Una deroga è stata infine inserita per il nucleo familiare in cui siano presenti figli con età inferiore a 14 anni, anche qualora i genitori siano legalmente separati: in questo caso l’offerta di lavoro a tempo indeterminato va accettata se il luogo di lavoro non eccede la distanza di 80 chilometri dal domicilio del soggetto o, comunque, è raggiungibile nel limite temporale massimo di 120 minuti con i mezzi di trasporto pubblico, mentre nelle altre ipotesi non vi sono limiti di distanza nell’ambito del territorio nazionale.

Lavoro a tempo determinato e in somministrazione

La Legge di conversione non prevede l’apposizione di causali ai rinnovi di contratti a tempo determinato se la la durata totale del contratto non supera i 12 mesi (tra i quali non vanno conteggiati i periodi precedenti la data del 5 maggio 2023).

Inoltre, si incentiva l’utilizzo dei contratti di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato, escludendo dai limiti quantitativi i lavoratori somministrati assunti con contratto di apprendistato, di lavoratori in “ex mobilità“, soggetti disoccupati che godono da almeno 6 mesi di trattamenti di disoccupazione non agricola o di ammortizzatori sociali e lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati.

Smart working

Prorogato il lavoro agile per i dipendenti pubblici e privati considerati fragili (D.M. 4 febbraio 2022) con eventuale cambiamento delle mansioni, così come vengono prorogate fino al 31 dicembre 2023 le norme per il riconoscimento in modalità semplificata dello smart working per i lavoratori del settore privato con figli minori di 14 anni (se l’altro genitore non gode di sostegni al reddito o è disoccupato) o esposti al rischio di contagio da Covid-19.

Semplificazione delle informazione dovute al lavoratore

Viene consentito il rinvio alla normativa di riferimento e alla contrattazione collettiva applicata anche nel caso di modalità organizzative in gran parte o interamente imprevedibili prive di un orario normale di lavoro programmato.

Contratti di espansione

Vengono prorogati fino al 2024 i contratti di espansione al fine di incentivare la staffetta generazionale con un incremento delle risorse.

Incentivi all’occupazione giovanile

La Legge di conversione ha stanziato nuovo risorse per l’assunzione di giovani per l’occupazione giovanile, in particolare per under 30, NEET, giovani registrati al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani.

Prestazioni occasionali

Vengono incentivate le prestazioni occasionali nel settore turistico e termale. Il limite per ciascun utilizzatore sale da 10.000 a 15.000 euro annui e possono essere utilizzate da datori di lavoro che impieghino fino a 25 lavoratori subordinati a tempo indeterminato (e non 10, come per gli altri settori)

Salute e sicurezza sul lavoro

Il Decreto lavoro è stato modificato abolendo l’obbligo da parte del lavoratore di mostrare al medico una copia della cartella sanitaria rilasciatagli dal precedente datore di lavoro  nel corso della visita preventiva, se oggettivamente non più reperibile. Inoltre, viene inserito il diploma di laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro della classe L/SNT/4 tra i titoli di studio di cui devono essere in possesso il coordinatore per la progettazione e il coordinatore per l’esecuzione dei lavori. 

Fondo per le vittime di gravi infortuni sul lavoro

Il Fondo in questione è stato incrementato con 5 milioni di euro per il 2023.

Prepensionamento dei giornalisti 

Incrementate le risorse per prepensionamento di giornalisti dipendenti da imprese del settore dell’editoria, con autorizzazione di una spesa di euro 1,2 milioni per l’anno 2023, di euro 4 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2027 e di euro 2,8 milioni per l’anno 2028.

Call center

Introdotto all’interno degli schemi delle procedure competitive l’obbligo dell’applicazione della clausola sociale per il personale impiegato nei contact center impegnati nelle attività di maggior tutela, nel passaggio dal mercato tutelato al mercato dei Servizi a tutele  graduali, e nel rispetto delle previsioni del contratto collettivo nazionale di lavoro del personale dipendente da imprese esercenti servizi di telecomunicazione.  

Stralcio dei debiti contributivi 

Viene stabilito uno stralcio dei debiti contributivi dei soggetti iscritti alle gestioni artigiani e commercianti, lavoratori autonomi agricoli, committenti e professionisti iscritti alla gestione separata dell’INPS, per i quali sono stati annullati i debiti contributivi delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro.

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CCNL Abrasivi: dal 1° luglio minimi retributivi e importi IPO

4 Luglio 2023 da Teleconsul Editore S.p.A.

A partire dal 1° luglio 2023 vengono erogati importi relativi ai minimi e all’ indennità di posizione organizzativa

Sulla base di quanto stabilito nel CCNL Abrasivi, siglato da Federazione nazionale dell’industria chimica, Filctem-Cgil, Femca-Cisl, la Uiltec-Uil, Federazione Nazionale Ugl-Chimici,Federazione Autonoma Italiana Lavoratori Chimici Failc della Confail, Federazione Autonoma Italiana Lavoratori Chimici Fialc-Cisal, dal 1° luglio 2023, al personale aziende chimiche, chimico-farmaceutiche, delle fibre chimiche e dei settori abrasivi, lubrificanti e GPL ed i lavoratori dalle stesse dipendenti, vengono riconosciuti in busta paga nuovi minimi retributivi e somme derivanti dall’Indennità di Posizione Organizzativa (IPO).
Nella fattispecie, gli importi riguardano gli addetti alle lavorazioni nei settori della ceramica nonché gli addetti alle lavorazioni del settore degli Abrasivi, quali: articoli sanitari di terraglia forte e dolce, di porcellana e fireclay; ceramiche, porcellane e steatite per uso tecnico; gres ceramico; levigatura e rifinitura dei prodotti sopra citati; maioliche, terracotte e altri materiali ceramici per uso domestico; mosaico ceramico; piastrelle di ceramica per rivestimenti e pavimenti; porcellane e terraglie per uso domestico; porcellane, terraglie e maioliche per uso ornamentale; refrattari di qualsiasi specie.

Minimi retributivi

 

LivelloMinimo
A12.341,51
B12.106,38
B22.106,38
C11.841,05
C21.841,05
C31.841,05
D11.651,44
D21.651,44
D31.651,44
E11.561,79
E21.561,79
E31.561,79
F11.539,78

Importi IPO
 

CategoriaImporto 
POMin.IPO
A12.341,51325,47
B12.106,38294,04
B22.106,38141,05
C11.841,05239,50
C21.841,05190,46
C31.841,05135,92
D11.651,44280,06
D21.651,44150,03
D31.651,44109,15
E11.561,79146,42
E21.561,7957,47
E31.561,7919,33
F1.539.780,00

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TFS e adesione alla previdenza complementare: istruzioni per la trasmissione telematica

4 Luglio 2023 da Teleconsul Editore S.p.A.

 L’INPS rende note le istruzioni operative per consentire alle Amministrazioni ed Enti datori di lavoro la corretta trasmissione in via telematica del trattamento di fine servizio (TFS) in caso di dipendenti cessati dal servizio e aderenti alla previdenza complementare (INPS, messaggio 4 luglio 2023, n. 2497).

L’INPS, per venire incontro alle richieste pervenute da parte di alcune Amministrazioni ed Enti datori di lavoro, fornisce chiarimenti in relazione alla corretta modalità da seguire per la trasmissione del trattamento di fine servizio (TFS) telematico nel caso di dipendenti cessati dal servizio e aderenti alla previdenza complementare.

 

In tale caso specifico l’“Ultimo miglio TFS” deve essere configurato e certificato come segue: 

 

– “Dati utili TFS”: nel campo “data fine” deve essere inserito l’ultimo giorno in regime TFS, che coincide con la data di sottoscrizione del modulo di adesione al Fondo di previdenza complementare che è quella di apposizione del timbro e della firma da parte del rappresentante dell’Amministrazione/Ente. Questo ultimo dato deve essere allineato con quanto presente in Posizione assicurativa; pertanto, il dipendente in regime TFS, aderente al Fondo di previdenza complementare, il giorno successivo all’adesione deve risultare in Posizione assicurativa in regime “Optante”;

 

– “Motivo Cessazione”: deve essere inserito il motivo specifico “Cessazione dal TFS per Adesione a Previdenza Complementare”.

 

Si precisa che la retribuzione da indicare nell’“Ultimo miglio TFS” deve essere quella utile ai fini del TFS percepita l’ultimo giorno in regime TFS.

 

Il codice fiscale dell’iscritto va inserito nella maschera di “Ricerca Iscritto” presente in “Comunicazione di Cessazione TFS” mentre, l’ultimo giorno in regime TFS, inserito in Posizione assicurativa nell’“Ultimo miglio TFS”, deve essere indicato nel campo “Data Cessazione”.

 

Nel messaggio in commento l’INPS descrive poi i controlli effettuati dal sistema, ovvero:

 

1) verifica nell’“Ultimo Miglio TFS” della presenza del seguente motivo di cessazione: “Cessazione dal TFS per Adesione a Previdenza Complementare”; 

 

2) verifica in Posizione assicurativa che il giorno successivo all’ultimo giorno in regime “TFS” sia indicato in regime “Optante”; 

 

3) verifica che l’Amministrazione/Ente di ultimo servizio dell’iscritto presente su Posizione assicurativa (periodo relativo alla cessazione effettiva dal servizio) corrisponda all’Amministrazione/Ente con cui l’operatore si è autenticato o, comunque, ad Amministrazione/Ente gestito dall’Amministrazione/Ente dell’operatore che sta effettuando la trasmissione del TFS telematico. La “Comunicazione di cessazione TFS” può essere inoltrata anche da un operatore dell’Amministrazione/Ente di appartenenza dell’iscritto alla data di cessazione effettiva dal servizio. 

 

L’esito positivo dei suddetti controlli consente all’operatore dell’Amministrazione/Ente di inserire e inviare una “Comunicazione di cessazione TFS” per gli iscritti che prestavano servizio, al momento dell’adesione alla previdenza complementare, presso un’Amministrazione/Ente diverso dall’Amministrazione/Ente dell’operatore autenticato.

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CCNL Boschi e foreste-Industria: con luglio nuovi minimi retributivi e prima tranche Una Tantum

4 Luglio 2023 da Teleconsul Editore S.p.A.

Una Tantum e nuovi minimi tabellari per i dipendenti del Settore

L’Ipotesi di Accordo siglata in data 20 giugno 2023, fra FederlegnoArredo, Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, per rinnovare il CCNL dei settori Legno, Sughero, Mobile, Arredamento e Boschivi e Forestali, sottoscritto il 21 ottobre 2020 e scaduto il 31 dicembre 2022, prevede, con la mensilità di luglio, l’aggiornamento dei minimi contrattuali sulla base del dato IPCA generale dell’anno precedente, nonché il versamento della prima tranche Una Tantum a favore dei lavoratori in forza alle date di erogazione.
La disciplina contrattuale rinnovata decorre dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025.
Di seguito le importanti novità.
Una Tantum
Ai lavoratori in forza alle date di corresponsione, viene erogato un importo a titolo di Una Tantum uguale per tutti i livelli, omnicomprensivo di tutti gli istituti diretti ed indiretti ed escluso dalla base di calcolo del Tfr, tenendo però conto degli incrementi di produttività nel settore, del valore di euro 600,00 lordi, a copertura del periodo che va dal 1° gennaio 202023 al 30 giugno 2023. La suddetta somma viene versata in due tranche:
– la prima di euro 300,00 lordi con la retribuzione del mese di luglio 2023;
– la seconda di euro 300,00 lordi con marzo 2024.
Ai lavoratori assunti dal 1° gennaio al 30 giugno 2023, i valori di Una Tantum vengono riparametrati sulla base dei mesi effettivamente lavorati e retribuiti, ovverosia, se assunti fino al quindicesimo giorno del mese è dovuta al 100%, se assunti dal sedicesimo giorno non è dovuta.
Ed inoltre, le somme vengono riproporzionate, per i lavoratori impiegati a tempo parziale, sulla base dell’orario effettivo risultante dal contratto individuale.
Minimi retributivi
Entro gennaio 2024 e gennaio 2025, le Parti stipulanti definiscono gli incrementi dei minimi tabellari validi dal 1° gennaio ed a copertura rispettivamente degli anni 2023 e 2024, sulla base del dato IPCA generale dell’anno precedente come pubblicato dall’ISTAT.
La base di calcolo per ogni livello è così composta:
– paga base;
– contingenza;
– EDR;
– tre aumenti periodici di anzianità.
Alla suddetta base viene applicata la percentuale IPCA come specificata e validata per ogni livello salariale.
Il CCNL individua i minimi retributivi per il periodo di vigenza contrattuale intesi quale trattamento economico minimo (TEM).
In aggiunta, a copertura ed in ragione degli andamenti inflattivi non riconosciuti né erogati a gennaio 2023 viene corrisposto, a partire da luglio 2023, l’aumento dei minimi retributivi pari ad euro 102,20 lordi al Parametro 100. Questo incremento assorbe tutti gli anticipi su futuri incrementi contrattuali definiti a livello aziendale.

LivelloCategorieparametroPaga base al 31/12/2022ContingenzaE.D.R.Minimi al 31/12/2022Aumento dal 01/07/2023Minimi dal 01/07/2023
12°AD3 (Quadri)210,02.115,59531,9110,332.657,83214,622.872,45
11°AD2205,02.066,47531,9110,332.608,71209,512.818,22
10°AD1195,01.965,41529,7510,332.505,49199,292.704,78
9°AC5185,01.864,95527,9410,332.403,22189,072.592,29
8°AC4170,01.714,33525,2210,332.249,88173,742.423,62
7°AC3/AC2/AS4155,01.563,67522,4110,332.096,41158,412.254,82
6°AS3147,51.488,87521,0210,332.020,22150,752.170,96
5°AC1/AS2140,01.412,95518,4510,331.941,73143,082.084,81
4°AE4/AS1134,01.352,54517,7610,331.880,63136,952.017,57
3°AE3126,51.277,20516,5310,331.804,06129,281.933,34
2°AE2119,01.201,85514,7910,331.726,97121,621.848,59
1°AE1100,01.011,23512,1610,331.533,72102,201.635,92



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Imposta di registro applicabile in caso di costituzione del diritto di superficie su terreni agricoli

4 Luglio 2023 da Teleconsul Editore S.p.A.

L’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti sulla misura dell’imposta di registro da corrispondere sulla costituzione del diritto di superficie su un terreno agricolo (Agenzia delle entrate, risposta 3 luglio 2023, n. 365).

Nel caso di specie, un notaio incaricato della stipula dell’atto di costituzione di diritto di superficie per anni 30 su un terreno agricolo, chiede all’Agenzia delle entrate indicazioni sull’aliquota dell’imposta di registro da applicare. 

 

L’Agenzia, per prima cosa, menziona la Tariffa, Parte prima, allegata al D.P.R. n. 131/1986 (TUR), che elenca gli atti da registrare in termine fisso e reca la misura dell’imposta da applicare. In particolare, al comma 1 dell’articolo 1 è previsto che:

– agli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà di beni immobili in genere e atti traslativi o costitutivi di diritti reali immobiliari di godimento, compresi la rinuncia pura e semplice agli stessi, i provvedimenti di espropriazione per pubblica utilità e i trasferimenti coattivi si applica l’aliquota del 9%;

– se il trasferimento ha per oggetto case di abitazione si applica l’aliquota del 2%;

– se il trasferimento ha per oggetto terreni agricoli e relative pertinenze a favore di soggetti diversi dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale si applica l’aliquota del 15%;

– se il trasferimento è effettuato nei confronti di banche e intermediari finanziari autorizzati all’esercizio dell’attività di leasing finanziario e ha per oggetto case di abitazione si applica l’aliquota dell’1,5%.

 

È, dunque, espressamente previsto nel primo periodo del comma 1 l’obbligo della registrazione in termine fisso per gli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà di beni immobili in genere e atti traslativi o costitutivi di diritti reali immobiliari di godimento, compresi la rinuncia pura e semplice agli stessi, i provvedimenti di espropriazione per pubblica utilità e i trasferimenti coattivi, con una aliquota attualmente del 9%. I successivi periodi stabiliscono la modalità di tassazione applicabile al trasferimento in base alla natura del bene immobile oggetto dell’atto traslativo a titolo oneroso della proprietà o di atti traslativi o costitutivi di diritti reali immobiliari di godimento.

 

Al riguardo, l’Agenzia ha già avuto modo di evidenziare, nella risoluzione n. 92/E/2000, che devono intendersi ricompresi nella locuzione ”trasferimento” anche gli atti costitutivi di diritti reali di godimento, in quanto espressamente indicati nel primo periodo del comma 1.

La prassi, in buona sostanza, ha riconosciuto l’assimilazione del trattamento previsto, a seconda della natura del bene, tra gli atti ”costitutivi’‘ e quelli ”traslativi” dei medesimi diritti. Tale interpretazione dell’articolo 1 della Tariffa  si pone in linea con la lettura sistematica delle norme dell’imposta di registro e in continuità rispetto all’evoluzione che ha interessato la disciplina prevista per la tassazione degli atti costitutivi e traslativi dei diritti reali sugli immobili e, in particolare, sui terreni agricoli.

 

Il D.P.R. n. 634/1972, all’articolo 1bis, comma 1, dell’allegata Tariffa, Parte prima prevedeva l’applicazione dell’aliquota al 15% per gli atti traslativi a titolo oneroso di terreni agricoli e relative pertinenze, atti traslativi e costitutivi di diritti reali immobiliari, compresa la rinuncia pura e semplice agli stessi.

Al riguardo, la circolare n. 37/1986 ha precisato che la disposizione, riguardante specificamente gli atti concernenti i terreni agricoli, contenuta nel soppresso articolo 1bis, è stata riportata ”integralmente” nel corrispondente articolo 1 del ”nuovo” Testo Unico.

 

L’Agenzia sottolinea che, in tema di tassazione degli atti traslativi o costitutivi di diritti reali immobiliari realizzati attraverso atti giudiziari, il legislatore non sembra operare una distinzione di trattamento a seconda della natura dell’atto (costitutivo o traslativo), prevedendo genericamente per gli stessi le medesime imposte previste per i corrispondenti atti negoziali a titolo oneroso.

 

L’articolo 8 della Tariffa, Parte I del TUR, infatti, testualmente stabilisce che siano applicabili per gli atti dell’autorità giudiziaria ordinaria e speciale in materia di controversie civili che definiscono, anche parzialmente, il giudizio recanti trasferimento o costituzione di diritti reali su beni immobili o su unità da diporto ovvero su altri beni e diritti le stesse imposte stabilite peri corrispondenti atti.

 

La suddetta formulazione porta a ritenere l’Agenzia, per rinvio, che non possa distinguersi, in assenza di una differente espressione di capacità contributiva ex articolo 53 della Costituzione, ai fini dell’imposta di registro, tra atti traslativi e costitutivi di diritti reali immobiliari e che anche in caso di costituzione di un diritto di superficie su terreni agricoli non agevolabili in base a specifiche disposizioni, si applica, ai fini dell’imposta di registro, l’aliquota del 15%.

 

Pertanto, l’Agenzia conclude che l’atto di costituzione del diritto di superficie relativamente ai terreni agricoli in argomento è soggetto all’imposta di registro nella misura del 15%, oltre che alle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di euro 50 per ognuna e che ai sensi dell’articolo 51 del TUR, si assume come valore del bene quello dichiarato dalle parti nell’atto e, in mancanza o se superiore, il corrispettivo pattuito e, per gli atti che hanno ad oggetto immobili o diritti reali immobiliari, si intende per valore il valore venale in comune commercio.

 

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Fondo Est: modifiche sul regolamento delle attività

3 Luglio 2023 da Teleconsul Editore S.p.A.

Dal 5 giugno cambiano le modalità di iscrizione e di pagamento al Fondo 

A partire dal 5 giugno è entrato in vigore il nuovo Regolamento delle Attività di Fondo Est, l’Ente di assistenza sanitaria integrativa del Commercio, del Turismo, dei Servizi e dei settori affini, a seguito dell’introduzione della nuova piattaforma gestionale denominata Co.Re (Contributi Rendicontazione) e in linea con le disposizioni del GDPR 2016/679. 
Di seguito le novità più rilevanti.
Modalità di iscrizione
Le aziende e i loro gestori possono iscriversi accedendo all’area dedicata sul sito internet www.fondoest.it.
Per quanto concerne le aziende, l’iscrizione vera e propria si renderà effettiva dopo l’invio della prima lista coerente con i contratti collettivi nazionali di lavoro previsti dal Fondo e/o un pagamento.
Nel caso in cui questo non avvenga dopo sei mesi i dati anagrafici verranno cancellati ed, eventualmente, si dovrà procedere con una nuova iscrizione.
Modalità di pagamento dei contributi
Viene abolito il bonifico bancario e sostituito dal Mav elettronico stampabile dal sistema Co.Re.
Rimangono confermati i pagamenti tramite F24 e carta di credito.
Modalità di versamento della contribuzione
Le aziende possono decidere le mensilità da anticipare.
In caso di cessazione di un dipendente a cui sia stato pagato il contributo, si procederà alla restituzione o alla compensazione, purché la cessazione venga comunicata prima che gli importi siano stati utilizzati per le predisposte coperture sanitarie.
Doppi part time
Nel caso in cui un lavoratore part time completi l’orario presso due o più aziende, ciascuna azienda e ciascun lavoratore è tenuta a versare il 100% della contribuzione dovuta.
Su richiesta dell’azienda, le quote versate potranno essere compensate su futuri pagamenti o essere stornate.
La richiesta deve essere entro e non oltre il 30 giugno dell’anno successivo a quello cui si riferiscono i contributi di cui si chiede la restituzione.
Versamento volontario
Gli iscritti, per poter procedere al versamento volontario, potranno accedere alla pagina dei pagamenti direttamente dall’area riservata MyFondoEst con le proprie credenziali e procedere al pagamento delle mensilità che danno diritto alle prestazioni sanitarie. 

 

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Lavoratori autonomi agricoli, chiarimenti sull’ammortizzatore unico

3 Luglio 2023 da Teleconsul Editore S.p.A.

L’INPS fornisce alcune precisazioni sul requisito della sospensione dell’attività per ottenere il beneficio dell’indennità (INPS, messaggio 30 giugno 2023, n. 2458).

L’Istituto è tornato sul tema dell’ammortizzatore unico stabilito dal D.L. n. 61/2023 (cosiddetto Decreto Alluvioni) di cui aveva già trattato nella circolare n. 54/2023 dell’8 giugno scorso. In particolare, i chiarimenti dell’INPS sono stati forniti in riferimento all’indennità una tantum per i lavoratori autonomi, confermando anche in ambito agricolo il principio per cui l’impossibilità a prestare attività lavorativa, in conseguenza degli straordinari eventi atmosferici del mese di maggio 2023 non deve intendersi riferita all’intero complesso aziendale, ma è sufficiente che riguardi soltanto un settore dello stesso o una singola fase/attività del processo produttivo. 

Pertanto si ritiene corretta l’interpretazione in base alla quale viene riconosciuta la sospensione dell’attività nei confronti di tutti gli agricoltori con sede legale o operativa in uno dei comuni presenti nell’elenco allegato al D.L. n. 61/2023, nonché nei confronti degli agricoltori i cui terreni agricoli posseduti e/o condotti ricadono totalmente o in parte in questi comuni: ai fini del riconoscimento dell’indennità una tantum, infatti, la sospensione può interessare anche solo parzialmente l’attività agricola svolta dagli agricoltori.

Inoltre, l’INPS fa presente che l’indennità di importo pari a 500 euro non è frazionabile e indennizza un periodo di sospensione non superiore a 15 giorni. Pertanto, nel caso di tre sospensioni differenti, il richiedente l’indennità può presentare una domanda con 3 distinti periodi di sospensione o in alternativa 3 diverse domande per ciascun periodo, fermo restando il limite complessivo di 3000 euro per beneficiario.

Documentazione da produrre per il riesame della domanda

Per quanto riguarda la documentazione da produrre in sede di riesame, l’INPS procederà all’istruttoria delle domande verificando  la sussistenza dell’iscrizione alla gestione di appartenenza attraverso la consultazione dei propri archivi  o di archivi appartenenti ad altri enti, istituti o casse private cui l’Istituto ha accesso: qualora dalla consultazione di questi archivi non venga riscontrata l’iscrizione del lavoratore alla specifica gestione di appartenenza, l’interessato potrà promuovere riesame, allegando eventualmente documentazione utile dalla quale si evinca l’iscrizione (certificati di iscrizione, estratti contributivi, ricevute di versamento dei contributi), che sarà oggetto di riesame a cura della struttura territoriale INPS competente per residenza del lavoratore.

Per quanto concerne, invece, la documentazione attraverso la quale eventualmente si chiederà – nell’ambito di controlli a campione – di provare la sospensione dell’attività lavorativa, l’INPS ha anticipato a titolo esemplificativo, senza pretesa di esaustività, alcune indicazioni su documenti – di qualsiasi natura – che possano dimostrare successivamente in caso di verifica, che l’attività era sospesa: ovvero, comunicazione di attivazione dell’assicurazione; provvedimenti pubblici di autorità; dichiarazioni effettuate nei confronti di altri enti/autorità/società;  registrazioni audiovisive; lettere di comunicazione di ritardi o sospensioni negli adempimenti contrattuali; fatture per interventi straordinari legati al ripristino e/o qualsiasi tipo di documentazione utile idonea a dimostrare la sospensione dell’attività).

Il regime fiscale dell’indennità

L’indennità una tantum costituisce reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito. Tuttavia, considerato che il regime fiscale è differenziato a seconda della natura del reddito sostituito e, nell’ambito del reddito di lavoro autonomo, in base alla categoria di appartenenza del lavoratore, l’INPS ha provveduto a implementare il flusso di presentazione della domanda inserendo nel box delle dichiarazioni facoltative 2 ulteriori dichiarazioni, di cui una riservata ai lavoratori autonomi con regime forfettario e un’altra ai lavoratori autonomi agricoli. L’Istituto procederà, pertanto, ad applicare a ciascun lavoratore il regime fiscale proprio della categoria di appartenenza.

È invece in corso di definizione la modalità di gestione, ai fini fiscali, delle posizioni degli assicurati che hanno presentato domanda prima del rilascio delle implementazioni citate.

 

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CCNL Calzature Industria: in arrivo nuovi minimi retributivi

3 Luglio 2023 da Teleconsul Editore S.p.A.

Con il mese di luglio sono previsti nuovi minimi retributivi per i lavoratori dell’industria delle calzature 

Con l’accordo sottoscritto il 21 giugno 2021, Assocalzaturifici e Femca-Cisl, Filctem-Cgil, Uiltec-Uil, hanno stabilito i nuovi minimi retributivi per i lavoratori addetti all’industria delle calzature, in vigore da luglio 2023. 

LivelliScala parametraleImporti dal 1° luglio 2023
8°1232.274,20
7°1202.126,50
6°1091.955,60
5°1031.857,70
4°1001.789,50
3° super971.747,80
3°951.710,00
2° super911.658,90
2°901.624,50
1°541.267,10

L’indennità di funzione pari a 41,31 euro mensili prevista ai lavoratori con qualifica di quadro dall’1/9/1995 viene mantenuta. Tale indennità è assorbibile dai superminimi individuali.

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Fascicolo elettronico agricoltura: le nuove funzionalità per i lavoratori autonomi e le aziende

3 Luglio 2023 da Teleconsul Editore S.p.A.

L’INPS comunica l’estensione delle nuove modalità di comunicazione ai lavoratori autonomi agricoli e l’inserimento delle applicazioni, informazioni e servizi del Cassetto Previdenziale delle Aziende Agricole nel menu dinamico del Cassetto Previdenziale del Contribuente (INPS, messaggio 30 giugno 2023, n. 2447).

Si tratta del processo di reingegnerizzazione del canale di comunicazione tra l’Istituto, i contribuenti del settore agricolo e i loro intermediari, attuato attraverso il Progetto PNRR “Nuovo fascicolo elettronico agricoltura”, Area di Innovazione User Experience, che ha previsto, tra l’altro, l’estensione dell’utilizzo del Cassetto Previdenziale del Contribuente, che si configura sempre più come il contenitore informativo che permette di accedere, in un unico ambiente, alle diverse tipologie di posizioni contributive.

 

In particolare, già in precedenza (messaggio n. 4664/2022) l’INPS aveva dato notizia dell’avvio, per le aziende agricole, di una modalità più agevole di comunicazione, prevedendosi l’inserimento nel Cassetto Previdenziale del Contribuente della nuova Comunicazione Bidirezionale, l’implementazione della funzione “Agenda Appuntamenti” e l’accesso al Portale delle Agevolazioni (“ex DiReSco”) attraverso la sezione “Telematizzazione”. Tali nuove funzionalità sono oggi estese anche ai lavoratori autonomi agricoli.

 

La nuova Comunicazione Bidirezionale è stata sviluppata anche per i lavoratori autonomi agricoli, titolari di una posizione contributiva in qualità di Coltivatore Diretto (CD) o Imprenditore Agricolo Professionale (IAP) e per i loro intermediari, con le medesime caratteristiche e finalità indicate per le aziende agricole.

 

Possibile anche l’accesso all’“Agenda Appuntamenti” che consente di prenotare un appuntamento in riferimento a una specifica richiesta.

 

L’inserimento nel Cassetto Previdenziale del Contribuente della nuova Comunicazione Bidirezionale comporterà a breve l’inibizione delle eventuali corrispondenti funzioni per l’inserimento di nuove richieste nel Cassetto Previdenziale per Agricoltori Autonomi, segnatamente: Comunicazione pagamento effettuato; Rateazione – pagamento prima rata.

 

In attesa delle successive implementazioni previste dal progetto, i restanti modelli di Comunicazione Bidirezionale attualmente presenti potranno continuare a essere inviate tramite la funzione di Comunicazione Bidirezionale del preesistente Cassetto Previdenziale per Agricoltori Autonomi, disponibile sul sito istituzionale.

 

Il percorso di reingegnerizzazione del canale di comunicazione tra l’Istituto e i lavoratori autonomi agricoli proseguirà nelle successive fasi, con la migrazione di tutte le funzioni del Cassetto Previdenziale per Agricoltori Autonomi nel Cassetto Previdenziale del Contribuente.

 

In questa prima fase di reingegnerizzazione della comunicazione riferita ai lavoratori autonomi agricoli, in attesa della completa integrazione, sarà possibile accedere al Cassetto Previdenziale per Agricoltori Autonomi direttamente dal nuovo Cassetto Previdenziale del Contribuente. Successivamente, all’esito della completa integrazione del Cassetto Previdenziale per Agricoltori Autonomi nel Cassetto Previdenziale del Contribuente, le applicazioni, i servizi, le informazioni e le funzioni esistenti nel primo cassetto saranno aggiunti al menu dinamico del Cassetto Previdenziale del Contribuente, come già realizzato per le aziende agricole.

 

Infatti, le predette aziende agricole hanno già la possibilità di accedere al menu dinamico del Cassetto Previdenziale del Contribuente e di entrare, quindi, in un unico ambiente in cui trovare le informazioni trasversali contenute nei diversi archivi gestionali dell’Istituto (ad esempio, dati anagrafici, caratteristiche contributive, DMAG degli ultimi 5 anni, pagamenti effettuati con F24, situazione debitoria, compensazioni effettuate da AGEA, News individuali, etc.).  

 

Accedendo alla sezione “Telematizzazione” del Cassetto Previdenziale del Contribuente, è possibile trasmettere le istanze relative alle richieste di rimborso, compensazioni contributive, sospensioni ed esoneri contributivi (in caso di calamità), rateazione, riduzione delle sanzioni civili, in precedenza disponibili nella sezione “Domande Telematiche” del Cassetto Previdenziale delle Aziende Agricole. Nella sezione “Telematizzazione”, oltre a inserire nuove istanze, è possibile accedere allo storico delle domande presentate con il precedente applicativo. 

 

Nella medesima sezione sono disponibili anche i seguenti modelli di istanze telematiche collocati in precedenza nella sezione “Comunicazione Bidirezionale” del Cassetto Previdenziale delle Aziende Agricole:

 

– Rettifica DMAG;

– Rateazione – Richiesta Estinzione anticipata;

– Richiesta Autorizzazione Accentramento Contributivo;

– Richiesta Codice Autorizzazione Adempimenti TFR 1R;

– Richiesta Codice Autorizzazione Adempimenti TFR 2R;

– Richiesta Rateazione integrativa. 

 

Sono abilitati alla funzione i titolari/rappresentanti legali delle aziende agricole con dipendenti, i titolari della posizione contributiva dei lavoratori autonomi agricoli e gli intermediari purché provvisti di delega. L’applicazione è raggiungibile dalla sezione “Servizi per le aziende e i consulenti” nel sito istituzionale.

 

 

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