Studio Vannucchi & Associati

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Valido l’accertamento notificato all’associazione cessata

9 Settembre 2022 da Teleconsul Editore S.p.A.

È valido l’avviso di accertamento intestato ad un’associazione non riconosciuta, emesso successivamente alla sua estinzione e notificato al legale rappresentante (Corte di cassazione – ordinanza 06 settembre 2022, n. 26284).

Secondo il consolidato insegnamento di questa Corte, l’evento estintivo dell’associazione non riconosciuta non ne determina l’automatica perdita della capacità di stare in giudizio, permanendo in vita l’associazione, quale centro di imputazione di effetti giuridici, fermo il divieto del compimento di nuove operazioni, essendo venuto meno il perseguimento dello scopo, in relazione a tutti i rapporti ad essa facenti capo e non ancora esauriti (cd. principio di “ultrattività” dell’associazione disciolta), tramite i precedenti titolari degli organi esponenziali in carica alla data di scioglimento, operanti in regime di prorogatio.

Con specifico riferimento all’ipotesi in cui l’associazione non riconosciuta sia già cessata al momento dell’emissione dell’avviso di accertamento, inoltre, va richiamata una recente decisione di questa Corte, a cui si deve dare continuità, secondo la quale: “È valido l’avviso di accertamento intestato ad un’associazione non riconosciuta, emesso successivamente alla sua estinzione e notificato al legale rappresentante atteso che, non potendosi più esperire l’azione direttamente nei confronti dell’associazione, essa deve essere rivolta nei confronti di coloro che sono succeduti nella posizione che era dell’associazione medesima. Sicché l’atto deve essere notificato all’ultimo legale rappresentante, sia quale responsabile diretto e solidale ex art. 38 c.c., sia quale “successore” dell’associazione, con conseguente irrilevanza dell’intestazione dell’atto all’associazione cessata, ex art. 65, comma 4, del d.P.R. n. 600 del 1973″.

Ne consegue, che la responsabilità personale e solidale del legale rappresentante ex art. 38 cod. civ., anche per le obbligazioni tributarie, sopravvive all’estinzione dell’ente rappresentato e l’intestazione dell’atto all’associazione non riconosciuta, ormai estinta, è funzionale ad individuare il titolo della ripresa e della responsabilità dell’ex rappresentante legale al quale l’atto è rivolto, anche nella sua qualità di “successore”.

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Licenziato il lavoratore che usa il permesso sindacale per fini personali

9 Settembre 2022 da Teleconsul Editore S.p.A.

9 set 2022 L’ indebita fruizione del permesso sindacale, utilizzato dal lavoratore per finalità personali, legittima il licenziamento per giusta causa (Corte di Cassazione, Ordinanza 06 settembre 2022, n. 26198).

La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza d’appello che aveva dichiarato legittimo il licenziamento per giusta causa intimato dalla società datrice di lavoro ad un dipendente, sulla base di contestazione che addebitava a questi l’ indebita fruizione del permesso sindacale ex art. 30, legge n. 300/1970, utilizzato per finalità personali del tutto estranee alla previsione normativa che riconosce ai componenti degli organi direttivi, provinciali e nazionali, delle associazioni di cui all’art. 19 il diritto a permessi retribuiti, secondo le norme dei contratti di lavoro, per la partecipazione alle riunioni di tali organi.

Nel caso sottoposto ad esame i Giudici di legittimità hanno, difatti, concluso per la non riconducibilità della condotta contestata alle norme del CCNL applicabile che puniscono con sanzione conservativa l’ assenza dal lavoro, la mancata presentazione o l’abbandono ingiustificato del posto di lavoro, e hanno, di contro, condiviso la qualificazione giuridica della condotta del dipendente, operata dalla Corte di merito, in termini di vero e proprio abuso del diritto, venendo in rilievo, nel caso di specie, non la mera assenza ingiustificata dal lavoro, ma un comportamento del lavoratore connotato da un quid pluris, rappresentato dall’utilizzo del permesso sindacale per finalità diverse da quelle istituzionali, concretatosi in una lesione del vincolo fiduciario tale da investire la generalità dei possibili futuri inadempimenti del lavoratore.

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Resto al Sud: credito d’imposta per le startup siciliane

9 Settembre 2022 da Teleconsul Editore S.p.A.

Per favorire la ripresa economica e sostenere le start-up siciliane, messe in difficoltà dalla pandemia da COVID-19, la Regione Sicilia ha istituito un contributo, sotto forma di credito di imposta, finalizzato ad accrescere l’efficacia, sul territorio regionale, della misura agevolativa Resto al Sud (INVITALIA – Comunicato 05 settembre 2022).

La Regione rende dunque disponibile, a chi ha scelto di avviare le proprie attività imprenditoriali in Sicilia usufruendo dell’incentivo, uno strumento finanziario rafforzato con il quale sostenere il proprio sviluppo e contrastare l’emigrazione di giovani professionisti, in questo periodo di grave crisi economica.
Le istanze dovranno essere compilate nel periodo compreso tra le ore 12:00 del 15 settembre ed entro le ore 12:00 del 30 settembre 2022 alla pagina dedicata con accesso attraverso SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) – livello 2 e successivamente trasmesse via PEC al Dipartimento Finanze e Credito.
I fondi disponibili per l’anno 2022 ammontano a 1,9 milioni di euro.

L’incentivo messo a disposizione dalla Regione siciliana va a rafforzare il mix agevolativo di cui beneficiano le aziende ammesse a Resto al Sud e consente l’abbattimento di parte delle imposte e tasse regionali.

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INAIL: nuovo formato JSON per l’autoliquidazione 2022/2023

9 Settembre 2022 da Teleconsul Editore S.p.A.

L’Inail fornisce istruzioni sul nuovo formato JSON per ricevere le basi di calcolo e inviare le dichiarazioni delle retribuzioni (Comunicato 8 settembre 2022).

 

Per l’autoliquidazione del premio 2022/2023, l’Inail precisa che è possibile ricevere le basi di calcolo dal servizio “Richiesta basi di calcolo” e inviare le dichiarazioni delle retribuzioni tramite il servizio “Invio telematico dichiarazione salari”, in formato JSON.
Rispetto all’attuale (txt), il nuovo formato garantisce una migliore interazione tra i servizi online dell’Inail e i software esterni, una maggiore fruibilità nell’utilizzo e una più facile lettura.
Con lo scopo di consentire un graduale adeguamento, per la prossima autoliquidazione 2022/2023 è possibile utilizzare sia il vecchio che il nuovo formato, mentre dalla successiva, l’autoliquidazione 2023/2024, è disponibile il solo formato JSON.

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Spese di ristrutturazione e gestione di immobile concesso in locazione

8 Settembre 2022 da Teleconsul Editore S.p.A.

La Corte di Cassazione con l’ordinanza 05 settembre 2022 n. 26152 si è espressa sull’indetraibilità delle spese di ristrutturazione e gestione di immobile concesso in locazione.

Secondo la giurisprudenza di questa Corte, in tema di IVA, ai fini della detrazione dell’imposta, ai sensi degli artt. 19 e 19-bis, D.P.R. n. 633/1972, la valutazione della strumentalità di un acquisto rispetto all’attività imprenditoriale va effettuata in concreto, tenendo conto dell’effettiva natura del bene, in correlazione agli scopi dell’impresa.

In buona sostanza, occorre accertare, in concreto, l’inerenza all’attività di impresa attraverso la verifica della sussistenza di un nesso oggettivo tra il bene e l’esercizio dell’attività economica del soggetto passivo, anche tenendo conto di una valutazione meramente prospettica. Analoghe considerazioni possono essere svolte, a maggior ragione, per quanto riguarda le spese di ristrutturazione e di ordinaria gestione del cespite.

Nel caso di specie, la CTR ha accertato che il bene per cui è causa è stato concesso in locazione da parte della società contribuente, sicché lo stesso non può dirsi strumentale, né per natura, né per destinazione, all’esercizio dell’attività imprenditoriale-

Ne consegue l’indetraibilità dell’IVA assolta per le spese di ristrutturazione e gestione dell’immobile.

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La lavoratrice rifiuta di sottoporsi a visita medica: il licenziamento è legittimo

8 Settembre 2022 da Teleconsul Editore S.p.A.

8 set 2022 Il duplice rifiuto della lavoratrice di sottoporsi alla visita medica prevista ex lege, volto a contrastare l’asserito illegittimo demansionamento, è illegittimo e giustifica, pertanto, il licenziamento per giusta causa (Corte di Cassazione, Ordinanza 06 settembre 2022, n. 26199).

Una lavoratrice impugnava il licenziamento irrogato dalla s.p.a. di cui era stata dipendente con mansioni di impiegata amministrativa livello 4°.
Il recesso era stato adottato per giusta causa con riferimento alla lettera di contestazione disciplinare in cui le era stato ascritto di essersi rifiutata in due giornate di effettuare la visita medica prevista in caso di cambio di mansioni.
La Corte territoriale rigettava l’impugnativa, rilevando che il duplice rifiuto opposto dalla lavoratrice di sottoporsi a visita medica configurava una grave insubordinazione, in quanto tale sanzionabile con il licenziamento senza preavviso, rientrando tra i doveri previsti ex D. Lgs. n. 81/08 del dipendente, quello di sottoporsi ai controlli sanitari previsti o comunque disposti dal medico competente;
i giudici di appello respingevano, in particolare, la tesi della lavoratrice secondo cui il proprio rifiuto era volto a contrastare un illegittimo demansionamento, trattandosi di visita medica prevista per legge il cui esito non avrebbe pregiudicato le possibili difese sia in ordine al cambiamento di mansioni sia in prospettiva di un eventuale licenziamento paventato a seguito di un giudizio medico di inidoneità.
Per la cassazione della decisione di secondo grado ha proposto ricorso la lavoratrice.

Il Supremo Collegio ha rigettato il ricorso, affermando che, nel caso sottoposto ad esame, le visite mediche disposte erano preventive e prodromiche all’assegnazione delle nuove mansioni e l’omissione delle stesse avrebbe costituito, dunque, un colposo e grave inadempimento di parte datoriale.
Pertanto, a seguito della contestazione della lavoratrice, era stata disposta una nuova visita, senza che fossero espletate le diverse e nuove mansioni; anche a tale visita la lavoratrice non si era, però, sottoposta.
Tale reazione della dipendente, come rilevato dalla Corte, non è assolutamente giustificabile ai sensi dell’art. 1460 c.c., norma sull’eccezione di inadempimento, perché, da un lato, il datore di lavoro si era limitato ad adeguare la propria condotta alle prescrizioni imposte dalla legge per la tutela delle condizioni fisiche dei dipendenti nell’espletamento delle mansioni loro assegnate e, dall’altro, la dipendente avrebbe ben potuto impugnare un eventuale esito della visita, qualora non condiviso, ovvero l’asserito illegittimo demansionamento, innanzi agli organi competenti.

La norma invocata dalla dipendente, invece, è applicabile solo in caso di totale inadempimento del datore di lavoro o in ipotesi di gravità della condotta tanto grave da incidere in maniera irrimediabile sulle esigenze vitali del lavoratore medesimo: ipotesi, queste, escluse dalla Corte di merito con un accertamento in fatto, esente dal vizio di motivazione ex art. 360 n. 5 c.p.c. e, pertanto, insindacabile in sede di legittimità.

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Smart Money, al via la fase due

8 Settembre 2022 da Teleconsul Editore S.p.A.

Parte dall’8 settembre 2022 la seconda fase di Smart Money, l’incentivo promosso dal Mise e gestito da Invitalia che promuove l’incontro tra startup e incubatori e altri soggetti abilitati per realizzare un progetto di sviluppo, favorirne il lancio sul mercato e più in generale migliorare l’ecosistema delle aziende innovative in Italia (INVITALIA – Comunicato 06 settembre 2022).

L’incentivo Smart Money, che ha permesso di erogare quasi 7 milioni di euro, si è rivelato fondamentale per investire sulle imprese con forti potenzialità innovative, che possano trainare il Paese fuori dalla crisi, ma soprattutto verso la trasformazione digitale.
Alla seconda fase, possono partecipare le sole aziende ammesse alla fase precedente, che abbiano ultimato il Piano delle attività ammesso all’incentivo e ricevuto l’interesse di un investitore.
Queste imprese, se ricevono capitali di rischio per finanziare i loro piani di sviluppo, possono infatti richiedere un secondo contributo a fondo perduto pari al 100% dell’investimento nel capitale di rischio per un massimo complessivo di 30.000 euro.
L’investimento può essere attuato da 1 a massimo 3 attori dell’ecosistema dell’innovazione, enti abilitati, investitori qualificati o business angels.
Le domande possono essere presentate entro 6 mesi dall’erogazione del saldo delle agevolazioni relative alla prima fase, e comunque non oltre i 24 mesi successivi alla data di ammissione alla fase uno.

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Sostegno all’innovazione e ai processi di transizione ecologica e digitale

8 Settembre 2022 da Teleconsul Editore S.p.A.

08 SETT 2022 Diventa operativa l’assegnazione a CDP Venture Capital Sgr di 2 miliardi di euro per il sostegno e il rafforzamento degli investimenti in startup e PMI innovative, volti a favorire la crescita complessiva dell’ecosistema dell’innovazione in Italia. (MISE – Comunicato 07 settembre 2022)

L’assegnazione avviene in attuazione del decreto infrastrutture ed è accompagnata dall’ulteriore stanziamento di 550 milioni di risorse, previsto dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per supportare i processi di transizione ecologica e digitale attraverso fondi di investimento dedicati e denominati Green transition fund e Digital transition fund.
Si tratta quindi complessivamente di oltre 2,5 miliardi, a cui si sommeranno ulteriori 600 milioni allocati da Cassa Depositi e Prestiti e investitori terzi, come previsto dal decreto infrastrutture. Risorse che andranno a incrementare l’attuale dotazione di CDP Venture Capital che è pari a 1,8 miliardi.
Un significativo apporto di risorse che fungeranno da volano per la crescita del mercato del venture capital italiano che nell’ultimo anno ha superato i 1,9 miliardi di euro (+221% rispetto al 2020).
CDP Venture Capital, partecipata al 70% da CDP Equity (holding di investimenti controllata da Cassa Depositi e Prestiti) e al 30% da Invitalia, opererà consolidando le strategie di investimento attuali attraverso il rafforzamento dell’attività dei fondi operativi e, contemporaneamente, andrà ad ampliare il proprio raggio d’azione con il lancio di nuovi strumenti dedicati ad accelerare la crescita di tutti gli attori del mercato dell’innovazione.

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Cassa Edile Prato: i contributi in vigore dall’1/7/2022

8 Settembre 2022 da Teleconsul Editore S.p.A.

Si riporta il prospetto dei contributi da versarer alla Cassa Edile Pratese in vigore dal 1° Luglio 2022

Aliquote dall’1/7/2022

Denominazione

A Carico Impresa

A Carico Operaio

Totale

Contributo art. 37 CCNL1,875%0,375%2,250%
Contributo Fondo Sanitario Nazionale0,600%/ /0,600%
Contributo vestiario / /0,000%
Contributo FNAPE3,610%/ /3,610%
Quote territoriali di adesione contrattuale0,430%0,430%0,860%
Quote nazionali di adesione contrattuale0,220%0,220%0,440%
Contributo F.S.C. di Prato1,000%/ /1,000%
Contributo Fondo nazionale prepensionamenti0,200%/ /0,200%
Contributo Fondo incentivo all’occupazione0,100%/ /0,100%
Totale per aziende con RLS8,035%1,025%9,060%
Contributo Fondo RLST0,100%/ /0,100%
Totale per aziende senza RLS8,135%1,025%9,160%

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Prestazioni sanitarie dell’ EBM Salute: Accesso esclusivamente online

8 Settembre 2022 da Teleconsul Editore S.p.A.

Dal 1° settembre 2022 le Lavoratrici ed i Lavoratori metalmeccanici dovranno accedere alla sezione UniSalute solo ed unicamente tramite l’Area Riservata EBM Salute.

Dal  1° settembre 2022, solo tramite l’Area Riservata EBM Salute.si potrà usufruire dei servizi online di UniSalute, prenotazioni visite ed esami, richieste rimborsi delle prestazioni sanitarie effettuate, consultazione estratto conto e verifiche sullo stato di lavorazione delle richieste di rimborso, visualizzazione agenda con i prossimi appuntamenti, per modificarli o disdirli.

Pertanto, le Lavoratrici ed i Lavoratori, che non l’avessero ancora fatto, devono effettuare la registrazione all’Area Riservata EBM Salute, seguendo le istruzioni del Manuale di Registrazione Lavoratore disponibile in Italiano, Inglese, Francese nella sezione Documenti>Manuale Operativo.

Inoltre, in aggiunta ai servizi online, è comunque  possibile contattare il Numero Verde delle Centrale Operativa UniSalute 800 009674 e utilizzare l’App UniSalute Up, scaricabile gratuitamente dai principali store.

Dall’Area Riservata EBM Salute è inoltre possibile inserire i Familiari Fiscalmente a Carico (il coniuge, compreso il convivente di fatto di cui alla legge 76/2016, ed i figli, naturali o adottivi, risultanti dallo stato di famiglia) e/o gestire l’elenco dei Familiari, già precedentemente registrati nel Portale UniSalute, direttamente online dalla sezione UniSalute dell’Area Riservata EBM Salute come da istruzioni disponibili nella sezione Piano Sanitario del sito e consultabili al seguente link in Italiano, Inglese e Francese.

I Familiari non fiscalmente a carico per i quali è stata attivata la Polizza per tutto il 2022, per usufruire dei servizi online, dovranno accedere all’Area Riservata EBM Salute della Lavoratrice o del Lavoratore titolari della Polizza. In alternativa potranno comunque effettuare le prenotazioni delle prestazioni telefonicamente tramite Numero Verde dedicato 800 009674 o tramite l’App UniSalute.

Sempre tramite l’Area Riservata EBM Salute le Lavoratrici ed i Lavoratori potranno inoltre monitorare, mese per mese, lo stato della copertura della propria Polizza Sanitaria.

In caso di irregolarità dovranno contattare l’Azienda che potrà chiedere supporto al Fondo EBM Salute utilizzando il Modulo Richiesta Informazioni presente nella sezione Contatti del sito per richiedere istruzioni per la regolarizzazione della posizione contributiva e la riattivazione delle coperture delle Lavoratrici e dei Lavoratori.

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